In certi momenti credo sia inevitabile fermarsi a riflettere, e dato la delicatezza degli argomenti oggetto di discussione nell’ultima settimana, potrebbero non bastare le parole.

Per questo motivo non voglio entrare nei fatti privati di una famiglia che soffre una situazione drammatica, nè tantomeno affrontare superficialmente una serie di eventi molto delicati (da poco inoltre è arrivata la notizia della morte di E.E.).

La cosa che più mi preme manifestare è l’enorme SDEGNO e DISGUSTO nei confronti di politicanti saltimbanco e ricchi ecclesiastici sempre pronti a dare lezioni di Vita

solo una cosa vorrrei sapere, perchè tutta questa ASSENZA di RISPETTO…

Perchè continuare a proporre (discutibili) teorie sulla Vita, quando poi l’unica cosa su cui si incentra un certo interesse sembra essere la Nascita (Aborto, fecondazione assistita, anticoncezionali…) e la Morte (Eutanasia, Testamento Biologico…)

forse si sta dimenticando che è là,  in mezzo, che c’è la VITA…

Mi sono accorto di non aver fatto il primo Blog-Incarico…

Vi siete mai accorti come le cose più semplici, siano le più ignorate, finchè non se ne debba fare a meno?

Classico esempio è il Mouse…

è nato da una idea di Douglas Engelbart, che ne presentò il primo modello nel 1968; agli inizi era uno strumento pensato per i super esperti di computer, che per imparare a maneggiare il piccolo roditore necessitavano di 6 mesi di tempo!

solo dagli anni ’70 in poi, grazie a Steve Jobs, capo e fondatore storico della Apple, fu iniziato un percorso mirato a rendere economicamente accessibile un oggetto fin a quel momento costosissimo.

ovviamente da quel 1968 ce ne sono stati di cambiamenti, dai mouse meccanici a gli ottici; dal cavo al wireless; senza dimenticare la grande variabilità di tasti…. insomma ce ne sono per tutti i gusti e tutte le tasche!

tutti però mantengono il principio per cui il mouse invia un segnale (imput) al computer in modo che, ad ogni movimento compiuto, ne corrisponda uno sullo schermo da un analogo indicatore detto cursore.

Tempo di bilancio per questo blog… che dire?

Il sottoscritto è partito ovviamente iper-critico e con la puzza sotto il naso… e invece come esperienza non è stata così male, per certi versi anche divertente…. vero è però che forse, se non ci fosse (stato) di mezzo un esame, un voto, o un qualunque tipo di impegno di dovere, anzichè di piacere,, forse il blog si sarebbe arenato con grande probabilità.

Il mio giudizio è comunque positivo, e non sono certo parole di circostanza, soprattutto per la possibilità avuta di valutare il potenziale enorme e in via di sviluppo del mondo informatico in senso lato; infatti credo che gran parte di coloro che utilizzano la moda del momento (es. facebook attualmente), non abbiano un’idea di quante cose si potrebbero fare, attraverso vie alternative, senza ricorrere a un qualcosa di chiuso, che di fatto circoscrive uo spazio, creando un paradosso con il mondo libero e sconfinato che è Internet & co. …

Conno, conno….

Unno, unno…

Sullo, sullo…

Il post “somiglianze” ha come unico scopo quello di dare libero sfogo alla personale ossessione di trovare quante più somiglianze possibili tra persone presenti nel mio quotidiano e personaggi più o meno dichiaratamente famosi.

Ringrazio anticipatamente per la pazienza.

Ovviamente le somiglianze possono anche essere solo proiezioni mentali del sottoscritto, senza un minimo di obiettività oggettiva dimostrabile.

Ecco tre filmati sul sesso sicuro…

Qualche giorno fa, parlando del più e del meno con i compagni di corso, sono venute fuori tutte le belle cose che ricordiamo dell’infanzia; ovviamente ognuno aveva le proprie, ma UNA ha riaperto in tutti frammenti di memoria: i Libri della Collana “Battello a Vapore” .

Bene, non so se dietro all’enorme successo vi siano bravi autori, storie divertenti o una lobby senza scrupoli… fatto sta che per molti, me compreso, Battello a Vapore significa i primi libri letti, il primo incontro con la narrativa (per qualcuno forse anche l’ultimo), vuol dire diventare un pò più grandi e passare dalla serie Azzurra all’Arancio….

ebbene questo post è un tributo nostalgico a quel (bel, personale) periodo…

unica pecca, il fatto che sia stato completamente cambiato lo stile della copertina…

della serie “non ci sono più i libri di una volta…”

L’articolo propostoci “Cosa significa essere connessi”, permette diverse riflessioni sull’argomento.

Intano la cosa, personalmente, che mi ha più colpito, è che diversi dei 7 punti descritti, fanno riferimento a modi di essere e comportamenti che dovrebbero far parte della quotidianità collettiva.

Condividere e cooperare; chiedere aiuto in caso di necessità (ma non in maniera incondizionata senza aver provato una precedente risoluzione del problema); essere disponibile al dialogo e al confronto… questo articolo ha validità sia “online” , sia nei rapporti in ambito lavorativo e interpersonale…. il fatto è che “forse” , tutti gli aspetti negativi che vedo nell’online sono solo il riflesso dei palesi limiti di parte delle persone potenzialmente incontrabili ovunque, ogni giorno.

Oltre a ciò, l’altra cosa importante è Rimanere Sempre Sè Stessi!

Non significa essere fermi sulle proprie idee, senza possibilità di cambiarle, quanto essere sè stessi tanto online che non, nello stesso modo positivo di proporsi, di ascoltare e soprattutto di pensare in modo critico e autonomo.

Facebook. Non lo uso, e non ne ho intenzione per adesso. Lo trovo uno strumento con un grande potenziale, ma mi trovo in quasi completo disaccordo con l’uso che ne viene fatto nella grande maggioranza dei casi.

Penso alla possibilità di essere in contatto con persone lontane, amici in erasmus, parenti fuori firenze, ragazzi conosciuti in vacanza… so che con Facebook è possibile chattare, organizzare gruppi, condividere le proprie passioni per un tale cantante o per una certa attrice, mettere online immagini e quant’altro possa rendere più personalizzabile la propria pagina (un pò come se fosse la propria cameretta)… ma non concepisco la necessità di utilizzarlo per comunicare con compagni di corso o amici a cui posso telefonare o che posso andare a trovare in pochi minuti.

Facebook mi sembra un pò una esasperazione, e il fatto che i contatti vengano segnalati come “amici” mi lasciano un pò perplesso… perchè aver necessità di tutti questi amici quando fin’ora non ne avevi mai avuto bisogno?

Pubmed, ovvero una serie infinita di informazioni a portata di clic.

La cosa migliore è cercare di focalizzare l’attenzione su un argomento;

scrivo “clown” e ottengo 77 risultati, non male! proviamo a restringere la ricerca, “clown children”…. bene siamo scesi a 33 risultati! ma di tutti questi risultati, ci sarà qualche studio condotto in italia? …. “clown children italy” : 1 solo risultato, un pò poco… ma la cosa sorprendente è che questo documento, che riporta data ottobre 2005, è stato eleborato dopo studi effettuati in reparto al Meyer di Firenze.

Inizio a leggere, e noto che è possibile cliccare sui nomi degli autori; facendo ciò si apre una nuova pagina di ricerca di Pubmed, in cui la parola chiave è il Cognome in questone,  iniziale del nome, e  infine viene specificato ” [Author] “.

Non ci sarà anche “Arf” Formiconi su Pubmed? ebbene si… la sola cosa che rimane da capire è se sia “Formiconi A” [Author] con 10 risultati, o “Formiconi AR” [Author] con 17 risultati …